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Madre Teresa, una santa per chi sta vivendo l’oscurità

Il libro, frutto delle meditazioni dell’Avvento nella Casa Pontificia, di padre Raniero Cantalamessa, con il titolo “Madre Teresa – una santa per gli atei e sposati“, presenta una raccolta di meditazioni sulla santa di Calcutta.

Meditazioni sulla risposta alla chiamata
La prima pietra su cui poggia la santità di Madre Teresa è “la risposta a una chiamata”, è “l’obbedienza a un’ispirazione divina, provata e riconosciuta come tale”.
Parole del Predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, nel dicembre 2003.


Il sacerdote, interrogato circa la chiamata alla base della santità di Madre Teresa, risponde che lei fu chiamata a lasciare l’opera religiosa a cui apparteneva per fondarne un’altra con un servizio diretto ai più poveri.
Paragono questa chiamata a quella di Abramo, che non aveva alcun motivo morale per aver lasciato Ur dei Caldei, ma il Signore gli chiese proprio questo.”
Inizialmente Madre Teresa fece una certa resistenza, poiché si trovava bene nell’Ordine delle Suore di Loreto. Ma questo è spesso l’inizio di un’avventura di santità.
Rispondere a una chiamata, a qualcosa di nuovo, che per lei fu questa grande opera che oggi conosciamo”.

La Santa dell’Oscurità e dell’Amore
Certamente lo shock che tutti provarono scoprendo nelle pagine del diario di Madre Teresa, che la sua ragione era immersa nell’oscurità circa la sua esistenza, portò a seri interrogativi; come può una donna “senza fede” eseguire tali opere che portano il suo nome?
Padre Cantalemessa spiega che “alcune anime sono chiamate a vivere praticamente in assenza di Dio. Evidentemente Dio è presente, come sempre, in loro, ma non lo sentonoQuesta è una prova di purificazione: serve a purificare la fede dei santi“.
Crede che questa purificazione abbia avuto diversi scopi: “Uno era di proteggerla con uno schermo di amianto: sarebbe dovuta passare attraverso le fiamme della pubblicità, dei media.
Quindi questo vuoto interiore, questa “desolazione” – perché questo è il termine, la desolazione che visse – la proteggeva dal torpore della fama.
E poi un’altra spiegazione, a mio avviso, è che Madre Teresa ha vissuto un poco di ciò che vivono gli atei, una particolare categoria di loro: quelli che sono orgogliosi nel loro ateismo, ma lo vivono come un’angoscia esistenziale, un vuoto interiore, che è in qualche modo ciò che Albert Camus ha detto, i “santi senza Dio“.
E così diventa una santa per gli atei, perché la sua santità consisteva nella dedizione al servizio dei più bisognosi, coloro senza fede in Dio.

Vita coniugale e martirio quotidiano
Il predicatore della Casa Pontificia disegna un’analogia della vocazione matrimoniale con la vita dei santi, quando all’inizio vi è attrazione e sembra tutto così bello. Nel corso degli anni, tutto ciò che è sensibile si trasformerà in buio e si deve fare una scelta di amare l’altro “quando non c’è più l’attrazione iniziale. Questo purifica l’amore. E infatti, molti coniugi, alla fine della loro crisi, sono pronti a dire che l’amore è maturato dopo questo tempo, è più puro di prima“.
Speriamo che la Santa di Calcutta possa intercedere per tutti coloro che camminano per il mondo alla ricerca di un significato e del vero volto di Dio.

Tratto da: Vaticannews.va