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Festa delle Tende
Profeti di speranza
per una Pentecoste
di Misericordia

Mettiti ora come discepolo amato e poggia la testa sul petto del Maestro“, ha invitato P. Lincon nel momento dell’adorazione eucaristica avvenuta dopo la prima predicazione di questo sabato.
Segnata da parole di incoraggiamento e dalla richiesta di “riaccendere la fiamma dentro di noi”, l’Adorazione del Santissimo Sacramento è stata una grande esperienza di libertà quella mattina.

 

Profeti di speranza

Profeti di speranza per una Pentecoste di Misericordia” è il tema della seconda predicazione di questo giorno ed è stato presentato dal nostro fondatore, P. Enrico.

All’inizio della condivisione, il sacerdote ha parlato del lancio del libro “L’Immacolata dello Spirito Santo”, realizzato in collaborazione con l’Editrice Angelus, ricordando che la Vergine Maria è un rimedio per quel tempo.

L’immagine dell’Immacolata dello Spirito Santo è “un’espressione del carisma dell’Alleanza di Misericordia”, ricorda il fondatore, spiegando come, attraverso un momento di preghiera e sotto la piena azione dello Spirito Santo, si è realizzato il disegno.

 

Il gemito di un popolo

“Lo sappiamo: questo è un momento difficile. Giovanni Paolo II ha detto che è un “tempo drammatico e meraviglioso”, perché Dio Padre non abbandona mai i suoi figli ”, ha ricordato il fondatore.
“In questo tempo dobbiamo annunciare la speranza. L’Immacolata ha danzato nelle tenebre, ha portato la luce nelle tenebre (…) apri la porta del tuo cuore all’Immacolata. Lei è timida. Apri la porta del tuo cuore, della tua casa. Dai il benvenuto a quel messaggio di vita. Lei vuole far scaturire misericordia nella tua vita, sulla Chiesa, sull’umanità … ”, ha invitato il sacerdote.

 

Questa pandemia non è solo una pandemia di virus, è una pandemia spirituale. Stiamo percependo nel mondo un grande momento di oscurità, di confusione, le persone che si disperdono nel campo spirituale. Stiamo assistendo alla sofferenza di tante famiglie che hanno perso i propri cari. Sappiamo che la disoccupazione è in aumento, che la nostra moneta è svalutata, la gente muore di fame. Stiamo sentendo nella nostra carne il gemito di un popolo oppresso”, ha detto P. Enrico a proposito della pandemia COVID-19 che ha colpito il mondo intero. “Sarà che noi possiamo rischiare la vita per evangelizzare?”, ha chiesto il sacerdote.

 

Buone notizie

Nonostante tutto questo, abbiamo una buona notizia: “Il Signore sta guidando la storia e in mezzo a tutto questo, si sta preparando per un rinnovamento, una terza ondata pentecostale”, ha detto con speranza.
Ma questo rinnovamento ci chiede un passo: “Ora ti seguiremo con tutto il cuore. Il Signore ci chiama a questo passo di profonda conversione (…) Stiamo vivendo una dittatura culturale, come dice Papa Benedetto XVI, nella sua ultima autobiografia, c’è una dittatura culturale che vuole escludere Cristo dalla storia ”, ha ricordato.

Il Signore interviene

Di solito nella storia della salvezza accade questo: quando le cose sembrano peggiorare, il Signore interviene con la sua grazia“, ha sostenuto il sacerdote nella sua predicazione.
“Chiudi gli occhi del tuo corpo e accogli lo Spirito Santo che ti chiama a risorgere. Egli soffia come ha soffiato sugli apostoli. Soffia su figli e figlie che si sentono oppressi, annichiliti dalla sofferenza, dalle perdite dei cari, dalla nostalgia”.
Soffia Signore, perché il Signore ha il potere di trasformare tutte le ferite in sorgenti di grazia!“, ha gridato P. Enrico, in un forte momento di preghiera per tutti coloro che seguivano la Festa delle Tende nelle loro case.

 

Adagiarsi nel Signore

Padre Enrico cita una visione di Santa Gertrude, dove vide San Giovanni Evangelista, che l’ha invitò ad adagiare la testa nel cuore di Gesù. Nel messaggio del discepolo amato, vediamo una promessa per gli ultimi tempi:

 

«Perché tu, o fortunato Apostolo, non scrivesti nel tuo Evangelo neppure una parola intorno al Cuore del nostro divino Maestro, dopo che avesti l’invidiabile fortuna di riposare nell’ultima Cena il tuo capo sopra quel Cuore?». E San Giovanni subito rispose: «Io avevo il solo pensiero di far rilevare nel mio Evangelo lo splendore della Divinità del Figlio di Dio, in quel primo mostrarsi della Chiesa cattolica. Ed ancora: «Ti dico più spiccatamente, o Geltrude, che io ero incaricato a manifestare alla Chiesa nascente la parola dell’incarnato Verbo del Padre: la soavità, poi, dei movimenti di quel Cuore, Dio si riservò di farla conoscere negli ultimi tempi, nella vecchiezza del mondo, al fine di riaccendere la carità, che si sarebbe raffreddata».

 

Risveglio dei cuori

Non ci sarà rinnovamento senza adorazione e non ci sarà risveglio senza conversione e pentimento“, ha detto il sacerdote, ricordando le azioni che hanno avuto luogo in quel momento, sollevando una nuova generazione di adoratori, come quelle portate avanti da Frei Gilson e l’Istituto Hesed, di Ir Kelly Patrícia, nelle prime ore del mattino. “Dio sta ora, nell’agonia della pandemia, risvegliando molti cuori!” “In questa sofferenza, Dio sta scavando spazi che lo Spirito Santo riempirà, perché maggiore è la nostra miseria, maggiore è la misericordia”, ha detto con coraggio.

 

Il sacerdote ha anche ricordato la missione di Cidade Rahamim che si sta costruendo a Salto, all’interno dello Stato di San Paolo: “è per accogliere i figli e le figlie che incontrano il Signore, che da accolti, diventano accoglienti“.
Alla fine, i padri, Enrico e Lincon, hanno condotto un momento di preghiera, dove hanno esortato i fratelli: “non rinunciare alla tua vita, non rinunciare alla tua famiglia! (…) Chiedi al Signore: “Signore, salvami, Signore, sollevami!“.