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Prima meditazione di Quaresima
Innestati in Cristo

Prima meditazione di Quaresima: Innestati in Cristo

In questa Quaresima vi invitiamo a iniziare un cammino di spiritualità con Padre Pedro Mariano, nostro Vicepresidente. Ispirati dal tema: “Innestati in Cristo”, possiamo vivere ogni giorno più vicini al nostro Dio.

 

Segui ora la prima meditazione Innestati in Cristo:

Innestati in Cristo” è la parola che Dio ha ispirato quest’anno alla Comunità Alleanza di Misericordia, da vivere a livello personale. In Giovanni 15, 1-17, prendiamo i primi versetti per poter rispondere a ciò che Gesù ci chiede in questa prima meditazione: Innestati in Cristo.

Convertitevi e credete al Vangelo”. Una grande chiamata di nostro Signore in questo tempo di Quaresima, affinché possiamo vivere un movimento interiore, nel quale siamo chiamati a interrogarci e a rispondere: dove stiamo andando?

Il mercoledì ad inizio Quaresima, riceviamo le ceneri e riceviamo come esortazione Convertiti e credi al Vangelo o Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai. Qual è la realtà che stiamo vivendo? Come stiamo vivendo?

Il tempo di Quaresima è un tempo di grazia, in cui siamo invitati a indirizzare la nostra vita verso un unico luogo, per vivere innestati in Cristo Gesù.

 

Nel testo del Vangelo di Giovanni, proprio all’inizio, Gesù dice: “Io sono la vera vite e mio padre è l’agricoltore“.

“Io Sono” è un’espressione di Gesù che ci ricorda il dialogo tra Dio e Mosè nel libro dell’Esodo, al capitolo 3. Mosè, sorpreso da quel manifestarsi nel roveto ardente, risponde a Dio: “Chi sei?” E Dio risponde: Io Sono colui che Sono, che potremmo anche tradurre come Io sono quello che sarò.

Gesù disse Io sono la vera vite e la vite è un’immagine del popolo di Israele, il popolo eletto di Dio. Ma questa è una vite che non porta frutto, perché leggiamo nelle profezie di Isaia, e anche nella profezia di Ezechiele, di un popolo che non porta frutto. Poi il Verbo si fa carne e abita in mezzo a noi. Dio che si è fatto carne, si è fatto uomo e abita in mezzo a noi e dice Io sono la vite, io sono l’uomo fedele dei buoni frutti, il Padre mio è l’agricoltore.

Chi sostiene questa vera vite? È il Padre, il Padre amoroso, il Padre misericordioso. Gesù parla di una vite vera, possiamo quindi domandarci: “esiste una falsa vite”? Cos’è questa vite?

E qui, quando Gesù dice Io sono la vera vite, parla dell’autenticità di questa vite, è una vite autentica, è una vite fedele, è una vite che darà buoni frutti. Cioè, solo Gesù è in grado di dare la vita, solo Dio è in grado di dare la vita a coloro che credono. Questa vita che da garanzia di buoni frutti e nella quale siamo chiamati a collocare la nostra vita, ad essere innestati in essa.

Il testo si porta diverse espressioni del verbo rimanere (rimanete in me) e vediamo nel secondo versetto che Gesù dirà: “ogni tralcio che in me non porta frutto, Egli lo toglierà“.

Se vogliamo essere un albero dai frutti buoni, dobbiamo passare attraverso la potatura. Il testo prosegue dicendo che la stessa parola di Dio ci aiuta, ci purifica, toglie gli eccessi, perché la Parola ha il potere di allontanare da noi menzogne, ideologie e tante altre cose, ponendoci nell’unico posto sicuro, quello della verità.

Per questo, fratelli miei, siamo chiamati a convertirci e a credere nel Vangelo. E chi è il vangelo secondo l’apostolo Paolo? Cristo è il vangelo, ed è in questo vangelo che dobbiamo porre la nostra vita. Così potremo avere la vita e la vita piena. Voglio invitarvi a continuare, insieme, in questo itinerario del vivere innestati in Cristo Gesù!