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Mio figlio
è arrivato
per salvarmi la vita

Il mio nome è Renata, ho 34 anni. Ero una tossicodipendente e ho iniziato quando avevo 15 anni. Un tempo vivevo per la strada e ci sono rimasta a lungo in questa situazione, abbandonando persino la mia famiglia.

In questo periodo, ad un certo punto, ho notato che la mia pancia cresceva. Sono andata a fare un test di gravidanza e ho scoperto di essere incinta di 8 mesi, quindi sono andata a fare le cure pre natali.

Quel giorno la dottoressa notò che ero molto alterata, erano tre giorni che non dormivo, ero a corto di liquido amniotico e, di conseguenza, decise di mandarmi in ospedale. Dopo due giorni di ricovero l’assistente sociale mi disse che avrei potuto perdere la custodia del bambino, una volta nato.

Dopo il ricovero sono andata a casa di mia madre e ho passato tre giorni chiusa in una stanza, senza mangiare e vedere nessuno. Allora ho chiesto a Dio la grazia che mio figlio nascesse sano, con la promessa che non mi sarei più drogata, che avrei iniziato a praticare la carità, lavorando per Lui.

Mentre mancava un mese alla nascita di mio figlio soffrivo molto d’astinenza. In quei momenti pregai tanto e Dio non mi fece mancare il suo sostegno, altrimenti senza il suo aiuto sarei sicuramente uscita di casa a per comprare la droga.

Così il 28 novembre è nato mio figlio. Un Bambino bello, perfetto, sano e senza sintomi di astinenza. Si chiama Anthony.

Dopo la sua nascita ho avuto una depressione post parto e non riuscivo ad accettarlo. Era un figlio che ho sempre voluto nella mia vita, ma lo guardavo e non riuscivo ad amarlo.

Ho lottato per un mese contro quel pensiero di abbandono: astinenza e rifiuto di Anthony.

Qualcosa però dentro di me non lasciava che mi arrendessi. Era Dio stesso che non lo permetteva. In quella situazione di depressione piangevo e pregavo molto Dio, sentivo che Gesù stava con me tutto quel tempo.

Un giorno sono andata a casa di un amica e le ho detto: “Sto impazzendo, non posso più sopportare questa situazione”. Lei mi disse: “Renata, tutto passa!”. Tornai a casa e il giorno dopo non provai più quel sentimento di rifiuto. Tutto passò, grazie a Dio.

Avere Anthony è la grazia. Il bambino è arrivato per salvarmi la vita, è il compimento della promessa di Dio per me. Non avevo neanche più il flusso sanguigno e, ciò nonostante, sono rimasta incinta lo stesso. Per l’onore e la gloria del Signore, mio figlio è nato per salvarmi la vita.

Oggi vivo in una casa di accoglienza di Alleanza di Misericordia, seguendo le orme di Dio e pregando ogni giorno. È stato un mio desiderio venire qui, perché devo essere uno specchio per mio figlio, voglio dargli l’equilibrio e il cammino sicuro di Gesù.

Mio figlio dà un senso alla mia vita. Un tempo chiedevo a Dio un motivo per vivere. Cercavo sempre un senso nella vita, ma non riuscivo a trovarlo, tanto che ho finito per drogarmi. Oggi che ho ritrovato questo, essere una madre per me è il mio mondo, è tutto.

Renata, madre di Anthony – Tremembè 2022

 

Storie come questa testimoniano il dono prezioso che è la maternità. Per alcuni significa la misericordia di Dio incarnata, come per Renata.

Oggi puoi dire una preghiera per lei e per tutte le mamme?

In questo mese di maggio auguriamo a tutte le donne una felice maternità!